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venerdì 11 dicembre 2015

Porte aperte e porte chiuse: dalla società alla fisiologia del suono vocale


Porte che si aprono e porte che si chiudono; frontiere che accolgono e frontiere che sbarrano l'accesso; pareti che dividono, tetti che limitano e ponti che uniscono. 
Nel clima sociopolitico di queste settimane il topos della "porta" si è fatto presente a vari livelli e con tutte le sue connotazioni: nell'emergenza immigrazione (con chi "spalancherebbe" le porte d'accesso e chi le sigillerebbe), nell'opportunità/dramma dell'emigrazione, nell'apertura della Porta Santa all'interno del mondo cattolico, percorso da decenni anche da un'ondata di opinioni relativa all'apertura/chiusura nei confronti di vari temi di carattere sociale o bioetico. Si tratta essenzialmente di porte - reali o metaforiche - che agiscono a livello comunitario o anche individuale, le quali possono essere sia la causa che la conseguenza di uno stato d'animo e di un orientamento alla chiusura o, viceversa, all'apertura verso elementi che vengono percepiti (a volte erroneamente) come diversi o lontani da sé. 
L'analogia potrà sembrare un po' forzata ai non addetti ai lavori, ma chi si occupa di vocalità sa bene come l'apparato cosiddetto vocale sia un insieme di porte.

La funzione più arcaica e basilare della laringe è quella di separare (o collegare?) la trachea e le vie aeree inferiori dal/col tratto vocale, sede e "incrocio" di apparato respiratorio e digerente. 
Essa permette, aprendosi, la respirazione, mentre impedisce, chiudendosi, l'entrata di particelle estranee nelle vie aeree inferiori - cosa che porterebbe alla morte. 
La laringe altresì può chiudersi serratamente e - tramite un incremento pressorio intra-alveolare- procedere all'espulsione di materiale presente in trachea o nei dintorni di essa.



La vocalizzazione - funzione acquisita soltanto "recentemente" nel percorso evolutivo e non ancora ottimata per la nostra specie - è possibile grazie ad un delicato equilibrio di apertura e chiusura delle pliche vocali, corrispondente alla creazione di cicli di compressione e rarefazione delle molecole aeree (ovvero alla creazione di "suono", se l'oscillazione è captabile dal nostro orecchio). 
La domanda che l'aspirante cantante dovrebbe porsi sin dall'inizio del suo percorso di ricerca é: nella mia personale modalità vibratoria cordale prevale l'orientamento all'apertura o alla chiusura? 

A prescindere dalla realtà anatomofisiologica, la percezione che guida i nostri modelli interni è basata su un'immagine delle pliche vocali come ostacolo al flusso aereo oppure come strettoia o cunicolo? La "porta" è chiusa, aperta o socchiusa? E se è socchiusa - richiamando il dilemma dell'ottimista e del pessimista - è mezza aperta o mezza chiusa? 
Non si tratta qui di giocare con la fantasia, ma di affinare la propriocezione motosensoriale, cercando di ampliare la propria conoscenza del corpo e dei processi interni che lo guidano a prescindere da nozioni teoriche acquisite in precedenza che possono - in alcuni casi - falsare la percezione di sé.


Al di sopra delle pliche vocali vere altre due "ante", le pliche ventricolari, rappresentano un'ulteriore porta. La mentalità di tipo aut/aut (o in bianco e nero), tipica di alcuni esseri umani seppur adulti, tenderebbe a suggerire che in questo caso sia nettamente auspicabile lo "spalancare" l'accesso. Tale manovra potrebbe certamente risultare utile per alcuni cantanti, ma l'effetto flow-on di un'eccessiva "retrazione" potrebbe compromettere, in alcuni contesti, la funzionalità adduttoria delle corde vocali sottostanti, andando a creare una catena di "spifferi" poco promettente per una fonazione ergonomica.

L'epiglottide, un po' più in alto, pone la stessa problematica. L'eccesso di chiusura dell'anello sfinterico che essa concorre a formare causerebbe un restringimento dell'intero meccanismo laringeo, non auspicabile laddove - tramite un meccanismo geneticamente radicato e di retroazione muscolare - provocasse uno strozzamento glottico. L'eccessiva apertura, anche se non certo dannosa, impedirebbe però il formarsi di quel velocizzatore aereo sovraglottico nonché "potenziatore energetico" così efficace per il formarsi di un suono potente con ridotto impegno muscolare.


La catena di costrittori faringei, in unione al muscolo cricotiroideo, rappresentano un ulteriore livello di apertura/chiusura. Il concetto corrente di "gola aperta" potrebbe suggerire la necessità di mantenere lo spazio ipofaringeo e laringeo ben largo. Questa è senz'altro un'indicazione in parte vera, ma è anche vero che - all'avvicinarsi al registro acuto - il mantenimento di una condizione "rilassata" di tale muscolatura, la quale garantirebbe una costante "apertura" di questa "porta", sarebbe controproducente. 
Le frequenze acute hanno infatti bisogno dell'instaurarsi di un rapporto non lineare tra sorgente del suono e filtro al fine di poter risuonare correttamente e senza "fatica". Un piccolo eccesso in un senso (chiusura) o nell'altro (apertura)  è spesso sufficiente per nuocere al delicato meccanismo fonatorio.


Le cartilagini tiroide (anche a livello linguistico abbiamo qui un richiamo al concetto di "porta" se pensiamo al greco "Thyras", termine usato ad esempio nei vangeli per indicare la porta in tutti i suoi sensi e connotazioni), cricoide ed aritenoidi sono tutte paragonabili a porte che vengono ruotate attorno ad un perno(in che direzione? In apertura o in chiusura?) e lasciano passare oppure impediscono al suono di entrare/uscire. 
La dicotomia ingresso/uscita è anch'essa di grande utilità nella pedagogia vocale: il cantante percepisce il suono come qualcosa che esce dal corpo attraverso le varie porte oppure vi entra? Ricordiamo che la vera propriocezione si sviluppa quando si riesce a prescindere da preconcetti anatomo-fisiologici (spesso errati) che condizionano l'esplorazione di sé. Ribadisco "spesso errati" in quanto sappiamo - per citare solo uno di numerosi esempi - che il suono prodotto a livello glottico viaggia in tutte le direzioni, anche al di sotto delle pliche vocali (per cui la fisica conferma che il suono "entra" nel corpo, oltre ad uscirne).

La lingua e il velo palatino collegano (o separano) rispettivamente la cavità orale anteriore con/da quella posteriore (faringea) e l'orofaringe con/dalla rinofaringe. Sono organi che bloccano le onde sonore o le lasciano fluire verso altri spazi? In termini prettamente acustici, tali strutture anatomiche riflettono il suono, lo assorbono attutendone le componenti frequenziali oppure entrano in vibrazione/risonanza con esso? Il velo palatino ed il "portale velofaringeo" sono dinamici e reagiscono efficientemente all'articolazione dei vari fonemi o imprigionano i vari foni in schemi motori fissi poco funzionali alla dinamicità del parlato e del cantato?


Salendo ancora nella rinofaringe troviamo l'ingresso delle tube di Eustachio: è possibile che il suono vi acceda? E ancora, da lì il suono può arrivare fino all'orecchio medio?

Il corpo umano è pieno di innumerevoli altre "porte", di valvole, di passaggi larghi e stretti, di sfinteri e anelli muscolari o ossei o cartilaginei. Le aperture/chiusure di questi condizionano il suono, così come il materiale di cui sono fatti può reagire alle frequenze sonore con cui entra in contatto. La vibrazione è la "lanterna" che fa luce sui singoli fenomeni e ci permette di esplorare quell'ambiente "buio" e invisibile del corpo interno, ma accessibile a patto che si voglia affinare la capacità di propriocezione, porta d'accesso ad un labirinto pieno di passaggi in grado di cambiare forma e direzione in ogni istante. E' così che la propriocezione (tattile, uditiva e persino visiva-immaginativa), lungi dall'essere un semplice feedback accessorio, diventa creatore sonoro. Buona esplorazione!



26 commenti:

  1. Ciao, sono "oblomov" dal forum :). Sembri confermare quanto letto su complete vocal institute a proposito del ruolo delle false corde, che solo in una dell quattro modalità primarie sono completamente retratte, quello che ci si chiede però è se l'appoggio, il rallentamento della fuoriuscita del fiato e la sua focalizzazione, non siano sufficienti a creare la giusta energia e prevenire un'emissione ariosa.
    Per quanto riguarda il twang si può parlare di costrizione, essendo un restringimento dell'area ariepiglottica?
    A proposito, molta gente lo confonde con la nasalità e così è convinta che Ramazzotti twanghi, o magari sfrutti le cavità nasali, ma così non è, l'AES è ben altra cosa. Sì esiste anche la risonanza dei seni nasali, sfruttata, insieme al twang, da Stevie Wonder, per dire, ma, di nuovo è ben altra cosa, nel primo caso parliamo di velo palatale abbassato più naso tappato, è proprio la voce ad andare lì, più che la risonanza :).

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  2. Ciao e grazie per il commento! Il sistema fonatorio è dinamico, per cui la qualità timbrica che percepiamo in quanto ascoltatori è sempre il risultato di più variabili combinate, di più "strutture" che interagiscono in modo tale da creare un risultato acustico che non è la mera somma delle varie parti bensì qualcosa di più. I modelli di spiegazione dell'apparato vocale cadono spesso nella trappola della "linearità", che può essere un primo passo nel percorso didattico, ma non deve fermarsi lì: ciò significa che non possiamo individuare un'unica causa ultima (ad esempio per quanto riguarda il suono "arioso"), ma una catena di causalità che lega varie strutture le quali si influenzano sia in una direzione che nell'altra (per cui abbiamo, casomai, un feed-back ed un feed-forward, di contro ad una supposta linearità..). In merito alla tua domanda sulla sufficienza dell'"appoggio" respiratorio ai fini di produrre un suono non arioso, posso citare uno studio di Jo Estill sul flusso aereo nelle qualità che in EVTS vengono definite "Falsetto" e "Sob". Nella prima il flusso aereo transglottico è risultato essere elevato (e udibile), nella seconda minimo (e non udibile). Ciò che è interessante è che entrambe le qualità presentano una fase di chiusura cordale minima o inesistente. Nel sob c'è un effetto flow-on per cui la grande forza vettoriale di "apertura laringea" pluridirezionale rende ardua la realizzazione di una piena adduzione delle pliche vocali.. e ciononostante il suono udito non è arioso, e non si riscontra fuga d'aria né rumore interarmonico in spettroscopia. Il controllo dell'espirazione, dunque, è un elemento chiave, non si tratta solo di controllare la chiusura cordale. Allo stesso tempo, il comportamento della valvola laringea è legato alla respirazione e risponde a/influisce sul comportamento di quest'ultima. In riferimento al twang: "costrizione" è un termine EVTS che designa un'adduzione parziale o totale delle pliche ventricolare. Se intendiamo la parola "costrizione" nel significato corrente di contrazione, possiamo certamente considerare la "chiusura" dello sfintere ariepiglottico come una forma di costrizione. Ma anche l'adduzione delle corde vere lo è, così come l'azione combinata del muscolo cricotiroideo e del costrittore faringeo inferiore.. anche l'innalzamento del palato molle è una costrizione di uno sfintere (si parla appunto di sfintere velofaringeo). A onor del vero, il twang, in EVTS, NON è una mera restrizione dell'epilaringe.. essa ne è un ingrediente fondamentale, ma non l'unico, e non qualificherei come "twang" qualsiasi qualità vocale che presenta contrazione ariepiglottica. In riferimento a Ramazzotti/Wonder etc., bisognerebbe distinguere tra ipernasalità e iponasalità. Il fenomeno del "naso tappato" nel canto (o nel parlato), se non dovuto ad un'eziologia virale o batterica (o traumatica), è legato ad un velo palatino che resta chiuso anche quando dovrebbe aprirsi per la realizzazione di fonemi nasalizzati specifici della lingua di riferimento. Grazie per il commento!

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  3. Riflessioni frutto di discussioni avvenute nel forum e altrove mi spingono a ri intervenire per chiederti altri pareri.
    Innanzitutto ti ringrazio per la risposta e se vuoi ritornare nel forum sei benvenuto.
    Condivido assolutamente il discorso sulla complessità, ma sarà che tendo a vedere la voce come uno strumento che devo capire come funzioni ;D.
    Riparto dal Sob e dal livello di chiusura cordale in rapporto ad ariosità ma soprattutto volume, intensità e ricchezza armonica.
    Tale Sob che tipo di stile o posizione è, quella della voce di testa di cantanti liriche e controtenori baritoni barocchi, per capire? E' presente solo in M2 (la zona acuta delle cantanti liriche)?
    Quoziente di chiusura inesistente, intendi sotto il 40%? Quindi da quanto ho capito puoi avere livelli più alti e aria nella voce così come livelli più bassi senza presenza di aria?
    "Nel sob c'è un effetto flow-on per cui la grande forza vettoriale di "apertura laringea" pluridirezionale rende ardua la realizzazione di una piena adduzione delle pliche vocali"
    interessante, puoi spiegare meglio questo fenomeno?
    Condivido che il twang è tutta una serie di atteggiamenti di valorizzazione della risonanza di qui la contrazione dell'Aes è solo uno degli elementi.
    Sì per costrizione in genere si parla di tutto ciò che blocca significativamente il flusso riperquotendosi sulle corde sotto forma di irregolarità. Può forse diventarlo un twang particolarmente marcato, ma non quello normale spesso altresì detto "necessario" alla proiezione del suono, posto che non si tratti di imporre dei canoni.
    E' presente nel Sob o può essere aggiunto?

    I fonemi nasalizzati sono tipicamente M e N, credo, e penso che il naso tappato sia l'effetto di un canale nasale ostruito anche volontariamente, unito all'abbassamento del velo palatale, vuoi per necessità fonemica o per inabilità.
    Ovviamente se il naso non è tappato questo è molto meno marcato.
    Per curiosità è vero che attenua la proiezione della voce?

    Altra cosa, se i lirici maschi a differenza delle femmine, tradizionalmente parlando, non eseguono il bridging verso M2, mi pare che alleggeriscano lo stesso dopo il passaggio, il peso vocale, quindi arrivano comunque, specie i tenori, sul bordo di M2.
    Ho il sospetto che Pavarotti stesso, tra Do4 e Re4 fosse in voce di testa compressa coperta con twang.
    Ma come non detto, appunto, non serve classificare ogni singolo suono o passaggio, visto che il range può diventare un continuum senza scalini, col tempo e con gli esercizi di appoggio e risonanza.
    Grazie tantissime e a presto.

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  4. Ciao Anto!
    -Tu fai riferimento alla qualità Sob codificata dall'Estill Voice Training System. Tali qualità sono combinazioni arbitrarie di posizioni anatomiche particolari di strutture anatomiche precise, ma sono esercizi di controllo, raramente si sentono tali timbri nella loro versione "pura" nella realtà. Il Sob può essere eseguito in tutta l'estensione, non solo in acuto, sia dalle voci maschili che quelle femminili. Le pliche vocali sono asspttogliate, per cui potremmo dire che è in M2, sì. Non direi che invece è la voce di testa, in quanto tale concetto potrebbe tradursi fisiologicamente nell'utilizzo di una corda sottile (come nel sob), ma anche una corda rigida (non saremmo più in M2) o addirittura spessa.
    -Se il sob è fatto a dovere, non c'è aria udibile nella voce, perché si controlla il flusso espiratorio che è minimo (con la muscolatura che in EVTS si comprende nel concetto di ancoraggio).
    -L'energia investita nella retrazione delle pliche ventricolari nonché nell'abbassamento laringeo rende più difficoltosa la chiusura a livello delle corde vere
    -Il Sob inteso come qualità pura dell'EVTS non contiene minimamente una contrazione dello sfintere ariepiglottico. Se viene aggiunta tale componente stiamo realizzando una permutazione, probabilmente avvicinandoci alla qualità opera. Nella vita reale certo che si può fare.
    -Le cavità nasali sono fonoassorbenti, le onde sonore vengono disperse per cui sì, attenua la "proiezione"
    -Sarà blasfemo, ma quella che tu chiami "Voce di testa compressa con twang" in Pavarotti è, per me e in termini EVTS, una variazione di quella qualità che chiamiamo Belting. Certo, con una corda un po' più sottile. Pavarotti era un tenore leggero, poteva permettersi più "massa cordale" in acuto rispetto ad altre categorie vocali. Lasciando da parte Pavarotti, quando la corda si assottiglia per gli acuti è comunque possibile (ed imperativo, nella lirica) mantenere un certo grado di tonicità del muscolo vocale che dà più contatto glottico, per cui abbiamo una voce acuta che suona "piena".
    Spero di averti risposto in modo sufficiente! Grazie ancora per i tuoi interventi!

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  5. Grazie a te. Se non ti dispiace ogni tanto, un po' di acqua passa sotto i ponti e passo a riferirti delle mie conclusioni e riflessioni. Rileggendo le tue prime osservazioni sul naso tappato, sì, ci sta anche che a volte possa essere il velo palatale a restare "chiuso anche quando dovrebbe aprirsi per la realizzazione di fonemi nasalizzati specifici della lingua di riferimento.", ma certamente l'effetto raffreddore è un altro, non è il velo che non si abbassa e resta chiuso, ma la congestione che impedisce la risonanza e il flusso d'aria nasale. Anche non per nulla anche col raffreddore, col velo alzato posso pronunciare quasi normalmente tutto ciò che non ha risonanza nasale :D, non così ovviamente se nasalizzo tutto oltre alle suddette consonanti. Mi sembra il caso di Ramazzotti, non sono solo le n e le m.
    Nel caso di Stevie Wonder può invece trattarsi di una leggera nasalità però il naso non è tappato e la voce fluisce. Inoltre un twang marcato associato a vocali chiuse e colori chiari, correggimi se sbaglio, può suonare nasale senza esserlo.
    "Non direi che invece è la voce di testa, in quanto tale concetto potrebbe tradursi fisiologicamente nell'utilizzo di una corda sottile (come nel sob), ma anche una corda rigida (non saremmo più in M2) o addirittura spessa. "
    Rigida non saprei, dipenderà immagino dal livello di tensione dell'elemento vibrante, che se è anche poco meno teso di quello che serve non restituisce quella nota, quindi non ho ancora ben capito il concetto di corda rigida come problema. O diminuisce la massa, con M2 o "testa" o aumenta la tensione, è matematico, e M2 non esclude un determinato livello di tensione, di per sè, semplicemente darà note più alte :).
    Il Sob, potrebbe includere anche una laringe neutra - bassa, giusto?

    Ecco il Sob, con aggiunta di un po' di Twang potrebbe quindi ritrarre la voce di testa o M2 operistico, da quanto hai scritto.
    " quando la corda si assottiglia per gli acuti è comunque possibile (ed imperativo, nella lirica) mantenere un certo grado di tonicità del muscolo vocale che dà più contatto glottico, per cui abbiamo una voce acuta che suona "piena"." ecco se parli anche di M2 confermi l'idea che il ruolo del Mv nel registro acuto è decisivo nel livello di compressione e nella distinzione timbrica (spesso radicale) dal "falsetto", ma rimanendo in un ambito, l'M2, che è il registro comune al falsetto.
    Sì mantiene anche un carattere contiguo al belting, come nell'esempio di questo Re4 eseguito da un baritono a 0:45 https://www.youtube.com/watch?v=eOjQS4aU73I . Il carattere di "egde" che sembra assumere fisiologicamente e acusticamente la voce, escludendo il Cry, nella quarta ottava, anche per le donne, specie in belting, (che loro riescono talvolta a eseguire in M1) sembra sposarsi bene con il twang in M2.
    Che tu sappia la potenza che raggiunge questa emissione è vera, in termini di portanza? Alla luce del fatto che le cantanti liriche cantano tale ottava e anche sotto, spesse volta tutta in M2.
    Grazie ancora.

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  6. Ciao! In merito a Ramazzotti, Wonder ed eventuale nasalità: dovremmo parlare di brani specifici, magari se linki un video live possiamo parlarne. Nessun essere umano fa sempre la stessa cosa. Inoltre, quando diciamo che il palato può essere alto o basso (aperto o chiuso), parliamo di un continuum di posizioni lungo una linea virtualmente infinita.. per cui sì, ci sono vari livelli di nasalizzazione.

    In riferimento a M2/testa/masse cordali varie: lo strumento voce è uno strumento "strano", dalla natura duplice (strumento a corde ma anche strumento a fiato), e scientificamente sappiamo MOLTO POCO su come generiamo varie frequenze. Ma, semplificando molto, le corde vocali si possono allungare, accorciare, irrigidire, inclinare non risultando più parallele al pavimento (perdona la spiegazione molto terra terra..), possono anche bloccarsi e vibrare come un'ancia, possono vibrare soltanto in una parte o interamente (avrai dimistichezza con il modello di Hirano di corpo-copertura e delle nozioni di istologia). Titze parla di "2 mass model, 22 degrees of freedom".. in realtà tale modello andrebbe bene se avessimo a che fare con una realtà ingegneristica.. ma nel caso delle pliche vocali umane abbiamo a che fare con una BIOmeccanica, molta parte della quale dipende da stimoli nervosi che non hanno certo il loro punto d'origine nella neocorteccia, per cui sono involontari. Ciò significa che le possibilità vibratorie sono moltissime.

    Il sob come qualità EVTS prevede una laringe bassissima. Non neutra. (Ricordo che le qualità EVTS sono esercizi di controllo muscolare).

    Non so dirti se un mix di sob e twang potrebbero descrivere la voce di testa operistica.. perché il concetto di "voce di testa operistica" denota un'ampia gamma di fenomeni vocali. A titolo puramente esemplificativo, quello che chiami "voce di testa" probabilmente è diverso nei maschi rispetto alle femmine, e cambia anche se stai cantando Wagner oppure Rossini.. Sicuramente un mix twang + sob (che è anche un elemento della ricetta EVTS) trova applicazione in ambito operistico, ma non possiamo dire "è la voce di testa".

    Problema terminologico: tu usi i termini "falsetto", "M2" e "voce di testa" senza definirli, per cui io non so bene di cosa tu stia parlando..

    In riferimento al video che mi hai mandato: la qualità audio è un po' distorta.. Può darsi che ci sia una minima inclinazione tiroidea, ma quello NON è belting. Ovviamente io parlo di Belting come qualità EVTS.

    Non ho capito il tuo ultimo quesito..

    Grazie a Te!

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    1. Dici bene, penso ceh stia parlando del fatto che la voce di testa post passaggio negli uomini, tipicamente, nella terminologia classica non sia M2, ma faccia riferimento all'alleggerimento cordale nel registro M1, ok, su questo ci siamo.
      Sì io facevo riferimento a quella femminile e controtenorile barocca, che classicamente negli uomini viene chiamata falsettone.
      Ovviamente è diversa tra uomini e donne, ma per motivi simili a quelli per cui è diversa la voce tra un soprano e un contralto, cambia cioè la risonanza e altre caratteristiche che cambiano pure da persona a persona. Ma la dinamica "biomeccanica" è quella, M2, voce con più o meno risonanza, chiusura cordale e compressione, twang, ma con vibrazione bordale e superficiale, fondamentalmente, sia che la esegua un controtenore o una donna, bisogna vedere la compressione cordale.
      Che in un caso abbiano chiamato cambio di registro, un cambio di risonanza e di peso cordale di uno stesso registro è pura (o quasi) convenzione.
      Garcia chiamava addirittura falsetto e "corda sottile" (più accurato) quella stessa posizione e voce di testa da Do4 in poi.
      Ma erano altri tempi.

      Ho immaginato che la voce del video non fosse belting, a me piace, ma certo trattandosi di un baritono in una zona così acuta difficile che sia puro belting. Sarei contento se risultasse altrettanto potente con una registrazione migliore. Però mi sembra sulla falsa riga di un Fa4 di Lo Forese.
      Allora in teoria anche un acuto di Pavarotti non era belting, acusticamente e stilisticamente parlando, però certo ci si avvicina di più.
      Nel caso in questione ipotizzo M2 amplificato da twang, brillante ma tuttavia coperto, vocale aperta, nella fattispecie una E attaccata con dittongo "jE". Io tendo a pensare al belting come ad uno stile, declamatorio, con presenza di sillabe scandite, vocali aperte e brillanti e compressione cordale.
      Mi rendo conto che un suono twangato e con maggiore affidamento sul faringe possa essere più stretto e alto e non risultare puro belting.
      Questa del cricoide inclinato, è una descrizione Evt del belting che non ho mai capito, tanto che mi vien quasi da pensare si siano sbagliati e si tratti del twang. Infatti il cricoide è la cartilagine a cui il capo posteriore del muscolo vocale è attaccato. Può avanzare solo perchè le corde vocali si contraggono o per twang.
      Ma è impossibile, dopo il Fa, c'è quasi sempre una certa inclinazione tiroidea.

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    2. Nell'ultima parte ti chiedevo in sostanza se M2 può essere potente oppure se l'aggiunta di twang dia solo un effetto. Da quel che mi risulta se un peso vocale risulta insufficiente, per quanto appoggio e risonanza utilizzi, è possibile aggiungerne e viceversa.
      E appunto nella lirica le donne sono udibilissime in M2.
      Chiarisco che il concetto di registro può anche far riferimento ad altri criteri oltre a M1 e M2, quelli lirici sono sbagliati in quanto incoerenti tra uomini e donne.
      Non parliamo dell'idea che le donne non abbiano il falsetto ma il "flute" e che questo sia invece il falsetto negli uomini. Quando invece anche gli uomini hanno il fischio e le donne il M2, compreso il falsetto.

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  7. Infatti Ramazzotti in origine non aveva/faceva (più probabile) quel timbro. Non dico che lo usi il 100% del tempo, ma la stragrande maggioranza del suo cantato, nelle sue canzoni più popolari da almeno 20 anni a questa parte è in quella posizione e con quello stile :D, con spettro di vocali specifiche e spesso chiuse per dire "più bella cousa non ceeeeei", non nego ovviamente che le variazioni dell'altezza del velo siano molteplici, probabilmente anche in lui. Metto una canzone recente https://www.youtube.com/watch?v=ApIWBkMyEn - notare specialmente nell'ambito acuto la E e la A - e una molto più attempata https://www.youtube.com/watch?v=iBZaLPEhq04 qui è marcatissimo :D.
    Continua sui registri
    A presto

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    1. Il primo video risulta essere inesistente. Per quanto riguarda "Un'emozione per sempre, si tratta di una versione da studio editata, per cui si fa fatica a valutare il suono dopo che è stato trattato con software di equalizzazione. Ad ogni modo, nasalizza un po' in punti specifici, in modo particolare possiamo dire che accentua il fenomeno della coarticolazione (assimilazione del tratto di nasalità sia progressiva che regressiva) e tende a nasalizzare alcune vocali finali a cui aggiunge il vibrato (di gusto americano oggi un po' retrò). Ma non direi che la "nasalità" sia la caratteristica principale della sua voce. Direi che casomai la contrazione ariepiglottica e l'incremento energetico intorno ai 2/4 Khz sia caratteristico dello spettro sonoro (seppur probabilmente attenuato dal lavoro di editing del sound engineer..).. Dobbiamo stare attenti a non prendere dei fenomeni che avvengono alcune volte e trasformarli nella definizione di una vocalità.. certo, quei fenomeni (di nasalizzazione) sono particolari, diversi, atipici, quindi li notiamo subito... ma siamo molto rapidi a trasformarli in uno stereotipo.. e finiamo per pensare che la voce di un cantante sia SEMPRE nasale.. Inoltre, ricordiamoci che possiamo descrivere accuratamente un fenomeno solo se il nostro lessico ce lo permette (conoscerai l'ipotesi di Sapir-Whorf): in italiano..o meglio, nel lessico dell'italiano medio, non esperto di suono o di voce, non esiste il termine "twang", non esiste il concetto. Ragion per cui, ripeto, ogni volta che si sente una voce più mediosa si tende a dire "E' nasale". A volte lo è, a volte no. A volte lo è a tratti, a volte no.. Mi viene in mente per analogia la voce di Al Bano, che molti definiscono nasale.. In realtà è molto mediosa, ma non nasale (a parte quando deve esserlo per esigenze fonologiche e fenomeni eventuali di coarticolazione). Spero di essermi spiegato in maniera chiara. Grazie per il quesito e a presto!

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  8. Errore di editing, mancava una E https://www.youtube.com/watch?v=ApIWBkMyEnE la canzone è "Alla fine del mondo" ed è un live. E sia chiaro che la mia eventuale critica alla nasalità, non vuole essere una demolizione artistica del cantante, ma serviva a raffronto. Anzi, pur non essendo lui esattamente il mio genere preferito, lo preferisco ad Albano, ma ammetto che quello di Albano, può essere twang molto marcato e voce stretta e aperta che a tratti trovo ben più fastidiosa anche di Ramazzotti. personalmente. Ma anche come genere :D.
    Ora però la A e la E e la sezione acuta del live di La Fine Del mondo, secondo me, sono nasali, non Twang o solo in parte twang. A volte il twang nemmeno si sente, a dirla tutta, perchè è combinato con la copertura e credo sia risaputo che sia nell'opera, specie sopra il passaggio i tenori, sia nel belting da musical, venga usato, che io sappia. Invece un timbro alla Ramazzotti lo si ottiene abbassando il velo palatale, ma al tempo stesso (ho imparato a farlo senza mani!) stringendo l'interno del naso e le narici. Non escludo che possa essere un impressione e che magari vocali strette e chiuse, laringe alta unita a twang possano dare questo effetto specifico in lui, unito a caratteristiche individuali che concorrono a farlo suonare soffocato. Ma a me sembra proprio nasalità, dove il twang è squillo e brillantezza e appunto la nasalità stessa senza naso deviato o in qualche modo semi tappato, non è mai così marcata. Anche Anastacia ad alcuni "profani" sembra nasale, è vero.
    Curiosità, ma mediosa che significa? Ricca di medi tonali o armonici?

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  9. Ho ascoltato il brano... mi risulta essere una versione da studio però, non un live. Comunque, sì, alcune vocali sono nasalizzate. La qualità vocale in media è una permutazione dello speech, non del twang. Per quanto riguarda quest'ultimo, è certamente usato nell'opera,ma nel belting la questione è diversa: c'è un po' di contrazione dello sfintere ariepiglottico perché la cricoide, inclinandosi in avanti (o la tiroide inclinandosi indietro) avvicinano l'epiglottide alle aritenoidi. Ma è un suono essenzialmente diverso.
    Non so cosa tu intenda dire con "stringendo l'interno del naso".. sei sicuro di non descrivere semplicemente la sensazione di vibrazione, più che una vera e propria azione muscolare?
    Mediosa = gli armonici medi nello spettro sonoro (Analisi di Fourier) presentano un picco di intensità.
    IN riferimento al tuo post più in alto: la contrazione dello sfintere ariepiglottico (che è diverso da "twang"!) aumenta l'udibilità del suono oltre a incrementare tendenzialmente la fase di chiusura del ciclo vibratorio cordale. Tuttavia, le donne suonano "forte" in M2, come dici tu, anche perché il nostro orecchio ha un picco di sensibilità intorno ai 1000 Hz, ovvero in quel range in cui cantano tendenzialmente i soprani.. A parità di intensità reale, l'intensità percepita di un M2 in range femminile è maggiore rispetto a quella percepita in un range maschile.

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  10. https://www.youtube.com/watch?v=fnNkJJt8-A8 stavolta non la canno. Un live con buon audio :D.
    Ho fatto delle prove, riesco ad ottenere un effetto simile alla sua nasalità, ma non tale, con un twang marcato (ma non molto efficiente), vocali strette e laringe alta, in quest'ultimo caso, l'interno del naso è rilassato e se lo tappo non cambia nulla. E' un suono leggermente diverso e più proiettato della nasalità vera e propria.
    La manovra di ci parlo è contrarre le narici :).
    Sulla cricoide nel belting, allora se questa va in avanti le corde vocali vengono compresse passivamente, ma cos'è, in M1 a dare la tonalità, tipicamente e principalmente l'antagonismo tra muscolo vocale e l'azione della tiroide. Un inclinazione tiroidea contrasterebbe tale azione, a meno che non sia la contrazione del muscolo vocale ad avvicinarla, siccome l'antagonismo può variare quale che sia il livello di contrazione del MV (o Ta), variando principalmente il quoziente di chiusura vocale, perchè un Mv molto contratto spinge maggiormente le corde l'una sull'altra.
    Mi è capitato di leggere spiegazioni tipo che la tonalità aumentava, perchè il cricoide, comprimendo le corde le accorciava :). Comunque nell'opera non sono certamente compresse le corde, o almeno non dopo il passagio, anzi dovrebbro decontrarsi un po'.
    Dici che non è il twang? Semmai si potrebbe dire che è solo una parte del twang, ma si sa bene che risponde perfettamente a tale descrizione. Non avviene cioè nel naso, ma appunte nell'Aes.

    Molto interessante questo aspetto del volume e della risonanza nel M2. Assolutamente, molta dell'udibilità si gioca sulle frequenze acute, è vero. Facciamo tuttavia conto di parlare della stessa tonalità. Possiamo dire che la risonanza cambia e la tensione è diversa, stesso discorso per mezzosoprani e contralti, entrambi utilizzano tipicamente M2 per la parte alta anche della loro tipica tessitura. Se pensiamo appunto che il loro passaggio, La3 - si3, viene riferito al cambio in M2 e anzi talvolta viene portato anche sotto tali note, tenendo conto che non c'è particolare twang e ipercompressione a sostenere la nota ma principalmente copertura.
    Cosa che un baritono che intende gestire M2 da La3 in su, tenderà maggiormente ad utilizzare, sempre insieme alla copertura, per mantenere uniformitò timbrica.
    Una curiosità, nel passare in falsetto, le donne, hanno una maggiore casistica di facilità nel togliere l'aria (al punto che erroneamente si pensa in molti non l'abbiano) e se sì perchè?
    Cosa fa sì poi che ci sia verà continuità tra i registri e non uno scalino? Il passare per tutte le dinamiche e le risonanze dei registri?
    Quindi un equilibrio muscolare variabile ed efficiente lungo tutta l'estensione invece di un antagonismo pressochè statico, insieme ad appoggio e focus sulla risonanza.
    Grazie delle risposte David.

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  11. Non siamo sulla stessa "lunghezza d'onda" (perdona il gioco di parole :)) per quanto riguarda la descrizione del meccanismo di produzione delle frequenze da parte della voce umana. Ti scrivo un po' di punti e di osservazioni, così poi se vuoi ne possiamo parlare meglio.
    -Sappiamo veramente POCO su come la voce umana produca le frequenze, stiamo appena iniziando a "grattare la superficie" del problema, ma siamo lontani dal sapere tutto
    -Non si tratta soltanto di un gioco tra antagonisti (muscolo tiroaritenoideo, di cui il vocale è una parte, e muscolo cricoaritenoideo). Ci sono molti altri muscoli che entrano in gioco sia per regolare lunghezza/massa/tensione delle pliche, sia per adattare lo spazio di risonanza all'interno del tratto vocale
    -La voce, essendo ANCHE strumento a fiato, gestisce le variazioni frequenziali sfruttando il cambiamento dello spazio di risonanza (la vibrazione di colonne d'aria è il principio su cui si fonda la costruzione degli strumenti a fiato..).
    -Le pliche vocali reagiscono in maniera molto evidente al fiato (velocità di flusso, quantità, pressione), il quale ha quindi un ruolo fondamentale nella regolazione dell'altezza della nota prodotta.
    -Le pliche vocali reagiscono altresì alla morfologia (variabile) del tratto vocale, per cui abbiamo un effetto di feedback e feed-forward anche sulla produzione delle varie frequenze.
    -"Inclonazione della cartilagine tiroidea" e "attivazione del muscolo cricotiroideo" sono due concetti diversi. Il muscolo CT ha varie parti (pars recta, pars obliqua, alcuni individi hanno anche una pars media..) e, a seconda di quale parte predomina, possiamo avere un aumento della tensione delle pliche senza inclinazione della cartilagine oppure con.
    -L'allungamento delle pliche vocali potrebbe avvenire semplicemente per trazione posteriore delle cartilagini aritenoidi.
    -L'inclinazione della cartilagine cricoidea accorcia le pliche e le ispessisce, ma ciò non significa che il muscolo vocale sia rilassato (nella qualità Belting dell'EVTS il tiroaritenoideo e il vocale sono attivi).
    -Non sappiamo quali muscoli inclinino la cartilagine cricoide: potrebbero essere delle fibre muscolari del costrittore faringeo inferiore, ma anche altre muscolature
    -Non tutti gli individui inclinano la cricoide. In alcuni si osserva che è la cartilagine tiroidea ad andare indietro, ispessendo quindi le pliche. Si crede che il principale responsabile di tale movimento sia il muscolo tiroaritenoideo.. a maggior ragione, dunque, possiamo confermare che esso non è rilassato nel belting..
    -Se le aritenoidi vanno troppo indietro e la corda si irrigidisce, la modalità di gestione della produzione frequenziale cambia drasticamente e si complica ulteriormente.
    -Non è che per le donne sia "più facile" meccanicamente togliere l'aria (se sono in falsetto e hanno le corde rigide). E' che cantando tendenzialmente in acuto, attivano il cricotiroideo che migliora l'adduzione (e diminuisce la fuga d'aria transglottica).
    -A garantire l'uniformità timbrica è una buona consapevolezza delle potenzialità e dei limiti delle varie qualità vocali che si usano, un lavoro di stabilizzazione scheletromuscolare che permetta il fine aggiustarsi della muscolatura laringea, una gestione coscienziosa del volume e dell'intensità, un sapiente uso della propulsione aerea, un buon livello di energia corporea... Sono tanti i motivi per cui potrebbe esserci uno "scalino" o una "rottura" nel mezzo dell'estensione.. bisogna valutare caso per caso...

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  12. Te lo passo, in effetti c'è chi parla di Zip up, per spiegare la differenza tra falsetto normale e la voce di testa piena ma con cambio di registro e diminuzione di massa cordale, mentre sembra ultimamente venire scartata nei forum vari come erronea, spiegando i toni pieni leggeri semplicemente come M2 con compressione o buona approssimazione e varie gestioni di risonanza, quindi la classica vibrazione bordale, ma senza ulteriori complicazioni tipo Stop Closure, etc.
    Di conseguenza Nick Pitera, controtenori, cugini di campagna, Mika, metallari e rockettari o tenori operistici che "bridgiano" sul La3 :D, differiscono soltanto in stili, scelte vocali e gestione di risonanza, pur gestendo sostanzialmente lo stesso registro.
    Qualunque cosa accada, l'importante è che il risultato sia in linea con le nostre aspettative espressive, fin qui ci siamo.

    "-Non si tratta soltanto di un gioco tra antagonisti (muscolo tiroaritenoideo, di cui il vocale è una parte, e muscolo cricoaritenoideo). Ci sono molti altri muscoli che entrano in gioco sia per regolare lunghezza/massa/tensione delle pliche, sia per adattare lo spazio di risonanza all'interno del tratto vocale"
    Senz'altro, se poi includiamo la modificazione della risonanza, abbiamo, twang, lingua, palato molle, apertura bocca e via dicendo.
    Ma se parliamo solo della tensione delle corde, per quanto il Ta e il Ct siano fatti di diversi fasci, i gruppi principali sono quei due, a determinare la tensione.
    Condivido il resto su feedback e feedforward, cose su cui lavorare indubbiamente. Anzi, ogni consiglio è benvenuto.
    "e, a seconda di quale parte predomina, possiamo avere un aumento della tensione delle pliche senza inclinazione della cartilagine oppure con."
    Quanto si inclini la cartilagine tiroide, dipende da quanto resistiamo con muscolo vocale all'allungamento, per quella data tonalità, come dicevamo. Buona parte della tonalità nella famiglia M1 è data dall'antagonismo tra i due *gruppi* di muscoli, se lasciamo un po' decontrarre il Ta, certamente la tiroide si inclina e le corde si allungheranno relativamente.
    Se la cricoide si inclina, magari si contrae lo stesso il MV, ma a cosa resiste, quello è il punto, almeno uno dei due capi deve rimanere fisso altrimenti non si crea la tensione, è come se camminassi su elementi scivolosi, non abbastanza fissi per poter fare leva come si deve. A meno che non ci sia un muscolo che tiene ferma la cricoide impedendole di avanzare quando il Ct si attiva, eh sì, perchè altrimenti le corde resistento al Ct porterebbero con sè la cricoide :D. Sono ipotesi, altrimenti, come la cartilagine tiroide può inclinarsi in avanti, magari si inclina all'indietro quando le corde si contraggono, massimizzando la superficie di contatto tra le corde. Ma sarebbe sostenibile una cosa del genere dopo il Re3?
    E' noto però che nel belting lirico maschile le corde si allungano, non tanto da passare in M2, ma lo fanno. E pure il belting alla Broadway alla fine contiene del misto dopo il passaggio, secondo me. Quando suona così pulito e senza sforzo, quantunque energico.
    https://www.youtube.com/watch?v=uuaPwGFEemc 1:30
    https://www.youtube.com/watch?v=EQmrsm50xQc
    Cambiano le vocali, più chiare e meno (o diversamente) coperte e probabilmente c'è maggiore twang.

    Interessante l'aspetto dell'allungamento delle corde tramite aritenoidi all'indietro vs tramite CT. Questo movimento sembrerebbe inclinare maggiormente il piano glottico.
    Non so se parlerei di rigidità, semmai mi sembra di aver capito che rende l'adduzione meno stabile o insufficiente rispetto al Ct. Ma quanto queste si allungano, che siano arit. o ct, dipende da quanto il TA resiste.
    Non mi sovvengono particolari differenze tra tensione e rigidità se non che configurazioni più pesanti saranno più rigide di altre più leggere, essendo la resistenza maggiore, da M1 con corte contratte alle corde allungate a M2 con twang, compressione a falsetto.

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    1. C'è molta carne al fuoco qui... Dalla terminologia che usi, deduco che la tua formazione si sia almeno in parte basata su un approccio legato a Seth Riggs, SLS o Brett Manning, Roger Love, e compagnia. Nel mio approccio didattico tendo ad evitare termini vaghi quali "mix" o - come dici tu - "bridge", proprio perché non si capisce mai bene "che cosa è mixato con cosa". Spesso non si capisce se le pliche, dopo questo famoso "bridge", si assottigliano, oppure se si irrigidiscono, oppure se "zippano" (qualunque cosa questo significhi..), oppure se si contrae lo sfintere ariepiglottico (che questi approcci chiamano "pharyngeal", "nyae sound" o cose simili), oppure se succedono altre cose. La mia didattica prevede un approccio un po' diverso di risolvere il problema tutto "estetico" di quelli che alcuni chiamano "registri". Questo sarebbe off topic, ma è una premessa per dire che ogni volta che si parla di registri o di passaggi o di mix vari è molto arduo capirsi..
      Ciò detto, mi sembra che le tue osservazioni siano molto argute.. Credo però che tu cada in fallo in merito a due punti:
      -C'è una differenza morfologica fondamentale (nella direzione delle fibre muscolari e nell'innervazione) tra muscolo tiroaritenoideo e muscolo vocale. La modalità in cui il muscolo vocale si contrae, dovuta alla sua struttura fibrosa a "treccia", permette una contrazione isometrica che ispessisce la "massa cordale" senza bisogno di quelli che tu chiami "punti d'appoggio"..
      -Tutta la muscolatura periioidea (sottoioidea e sopraioidea) contribuisce alla stabilizzazione dello scheletro laringeo. In termini Estill, stupisce sempre gli allievi il fatto che quando Jo Estill fece l'elettromiografia della qualità belting, erano attivi i sottoioidei. Probabilmente è un modo che il corpo usa per stabilizzare la tiroide quando si inclina la cricoide..
      -Molti muscoli estrinseci possono muovere le cartilagini, specialmente la tiroidea.. sono tutti quei muscoli che vi si inseriscono dall'"esterno".

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    2. Jeremy Jordan è molto bravo nel belting e hai ragione, normalmente nel belting che si sente (di contro alla ricetta "pura" Estill) c'è un po' di inclinazione tiroidea (che è probabilmente ciò a cui fai riferimento quando dici che c'è più "misto"). Però al minuto 1.30 che hai indicato non sento moltissimo "pianto".. quello che sento è che, rispetto alla ricetta pura Estill, c'è meno contrazione ariepiglottica, probabilmente dovuto alla laringe leggermente più bassa.

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    3. Quando espongo nozioni di mia conoscenza a volte temo di suonare saccente, ma lo scopo è aggiungere elementi, forse troppi, alla discussione ;).
      Per misto parlavo sì, del "pianto" e dell'alleggerimento in "contrapposizione" al belting secondo EVT, sempre che lo abbia ben compreso. Bridge l'ho usato nell'accezione con cui vi hai fatto riferimento nel forum, cioè il passaggio a M2, seppure un alleggerimento è fisicamente presente anche quando non si intende passarvici.
      E' vero però che sono termni vaghi che confondono e spesso sovrappongono risonanza e alleggerimento.
      Si, penso che spesso all'assottigliamento segue il Twang, ma anche quello può avere risultati molteplici, vocali infinite, da roba alla Stevie Wonder ad altra più simile al belting.
      Parlavo di Zip up, per esporre quella teoria sls, ma appunto, sembrerebbe essere stata smentita e anche per dire che non è importante cosa accada esattamente se non a grandi linee.
      Il muscolo vocale può contrarsi e ispessirsi senza punti d'appoggio è vero, ma senza di essi non segue alcun aumento di tonalità, anzi, si passa semplicemente ad un sottoregistro più massiccio di M1, che secondo Evt è il belting, se ho ben capito. Nella sua contrazione isometrica il MV fa leva sulla cricoide e, se il Ct reagisce non dovrebbe verificarsi nè contrazione nè allungamento, se non per il tanto desiderato +- CT/TA, una cosa è il rapporto di contrazione, una cosa è la tensione antagonista, da quanto ho capito.
      Se non sbaglio una parte degli ioidei sarebbero gli elevatori della laringe specie i sopraioidei. Ora non ho presente nel dettaglio.

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    4. Su Jeremy Jordan. Interessante come queste tecniche apparentemente antitetiche si intreccino.
      Però, sul pianto, quello che mi dico da ciò che ho avuto modo di udire è che non necessariemente suoni piangente e poco "aggressivo", quelle sono le vocali chiuse, talvolta le false corde più pronunciate. In Cvt viene chiamato Curbing, che è una delle quattro modalità principali dell'approccio, detta "semimetallica".
      Il tenore post Fa3 "piange" anche lui, mi sembra. Ecco, il "misto" è il pianto, che poi altro non è che decompressione. Se si lascia tutto inalterato la compressione aumenta molto con l'altezza, ovviamente da qui ad alleggerire quanto suggerito da Sls ce ne passa, però mi sembra di capire che c'è una via di mezzo. Proviamo a portare la nota in belting acuto di Jordan in basso di un ottava, in modo inalterato, cioè senza comprimere, ci renderemo conto che è un suono leggero, una mezzavoce portata su, o così dovrebbe essere, che salendo, acquista pienezza e compressione, anche la vocale cambia.
      Certo, non è una vocale lirica, ma nemmeno una vocale alla Stevie Wonder, lo vediamo dal tipo di apertura utilizzata, più ampia, rispetto alla verticalità lirica, che penso sia una delle differenze principali.
      Quindi per le note basse e centrali usiamo una certa compressione, vista la minore resistenza, che non penso potremmo usare in alto.
      Il twang o la compressione Aes non può essere accomunata in parte alla laringe bassa?
      Grazie per lo stimolante scambio di idee, a proposito.
      Forse c'è un topic più adatto, essendo questo un discorso, che pur comprendendo ostacoli all'aria, spazia molto di più.

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    5. Grazie a te! Sì, siamo un po' off topic e stiamo affrontando discorsi che necessiterebbero di giorni e giorni di corso e di discussioni,.. :) Parlare di "registri" e EVTS, fra l'altro, non ha molto senso, in quanto in EVTS scegliamo appositamente di NON parlare di registri, è un concetto che nasce dal dare per scontate molte cose e da alcuni pregiudizi estetici- culturali sul come funziona la voce. Ma, ancora una volta, sono argomenti che vanno trattati all'interno di un corso. Grazie ancora per i commenti! Sei sempre il benvenuto!

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  13. Dici che il cricotiroideo migliora l'adduzione? Non sono gli interaritenoidei e il Ta?
    Semmai direi che probabilmente tengono il cricotiroideo sempre attivo in M2.
    A proposito, se vuoi sentire una cantante che sembra in belting/misto in M2, vedi Felicia Ricci.
    Comunque confesso che quando canto in acuto sono sempre indeciso su dove passare in M2 con twang e dove "tenere duro" cercando l'alleggerimento ed il twang in M1 :D.

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  14. Il cricotiroideo tende a migliorare l'adduzione perché quando le pliche vengono stirate passivamente tendono pure ad avvicinarsi. Questo è dovuto alla loro morfologia "chiusa" in corrispondenza della commessura anteriore.. per cui una forza vettoriale postero-anteriore condurrà ad una maggiore chiusura "passiva" della rima glottica.

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  15. Ammetto di non aver trovato in tutto il blog un post dove tale discussione sarebbe più rilevante, ma sono aperto a suggerimenti. Grazie per il benvenuto ad altri interventi.
    Questo del non parlare di registri è un approccio interessante. Se non ti dispiace accenno a quest'altro metodo che preferisce non parlare di registri ma di qualità sonore in base alle quali classifica gli stili vocali.
    Ce ne sono quattro principali: Neutral, Curbing, Overdrive e Edge.
    Neutral potrebbe dirsi la qualità più delicata e velata, possiamo pensare a Art Garfunkel, Donovan, tipica di ballate romantiche e serenate, in Italia però la troviamo in Max Gazzè, Battiato.
    Esiste la versione con e senza aria, per cui potremmo pensare ad alcune caratteristiche comuni rispettivamente a falsetto e sob. Falsetto è infatti "neutral with air" in questo approccio, ma non fa riferimento a un registro specifico in cui questa sonorità potrebbe verificarsi, estendendosi anzi a tutta la gamma tonale.
    Overdrive è alquanto vicino al Belting, avendo forte spessore e compressione cordale. Viene posto come limite a questa emissione qualcosa intorno al Do4. Edge è la modalità con twang e compressione, alla quale non viene assegnato alcun limite specifico, non avendo probabilmente gli stessi requisiti di massa cordale di Overdrive. Ha come vocali preferite la E e la O, anche se in Edge questa va più verso la A, mi sembra.
    Curbing è invece particolare, prevede vocali più strette e un volume massimo più contenuto, forse in forza a questo stesso motivo, che tu sappia una I o una O modificata verso la U può suonare in sè e per sè altrettanto forte che una O?
    L'ho già accennato come la voce "mista" stile Sls, più morbida, con presenza di Cry, inclinazione cricoidea, meno massa e talvolta un accenno di false corde.
    In Cvt però, pare che tali modalità vengano riconosciute e catalogate in primo luogo a livello acustico, a prescindere dai registri usati, sebbene il limite di Overdrive, fa pensare che il Belting vero e proprio si conferma "limitato" a M1.
    Alcune cose ancora mi confondono di tali teorie. Evt ha invece un maggiore accento su posizioni laringee specifiche, allo scopo pratico di poterle riprodurre, combinate ovviamente a criteri acustici.
    In che senso quindi EVT non parla di registri? Il falsetto sembra implicare un registro come M2 e anche qui l'unica modalita che, allo stato puro sembra escludere del tutto M2, pare essere il Belting.

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  16. In EVT non si parla di registri nel senso che tendenzialmente i dibattiti pedagogici vocali tradizionali collegano questi ultimi a determinati ambiti frequenziali. Cioè, dicono che un registro è sempre e solo in una specifica parte dell'estensione, ad esempio che il modal è sempre nella zona medio bassa, il loft è sempre in quella medio-alta, così come il falsetto ecc. In EVT si mette bene in chiaro che una qualità vocale può essere usata in tutta l'estensione. Ma forse la cosa che non ti è chiara è la seguente: quando si dice che ogni qualità vocale può essere usata in tutte le frequenze non si sta dicendo che il suono prodotto sarà uguale in tutta l'estensione.. si sta dicendo che la meccanica di produzione timbrica resta uguale, ma l'output acustico cambia a seconda di dove sei sulla tua "tastiera vocale"! Ho sottolineato "timbrica" parlando di meccanica di produzione perché ci sono dei piccoli aggiustamenti necessari per regolare l'altezza tonale, ovvero qualcosa cambia. Ma non DEVO per forza di cose iniziare a "piangere" o altro a metà dell'estensione perché devo "passare di registro". Un esempio: la qualità detta "speech" è prodotta adottando specifici pattern motori. Io posso mantenere tali pattern per tutta l'estensione (in concomitanza a piccoli aggiustamenti per la regolazione dell'altezza tonale), per cui posso produrre suoni in speech ad ogni frequenza della mia estensione totale. Ciò però non significa che il mio Do acuto (del tenore)sarà acusticamente uguale al C due ottave sotto (che, per me, è più o meno la frequenza del parlato..). Ma la modalità di realizzazione timbrica (ivi inlusa la costante contrazione del muscolo vocale, il mantenimento della cartilagine tiroidea e cricoidea verticali, etc.) sarà costante. In acuto lo speech suona come "squeaky chipmunks" :) E in EVT si insegna che è così, la voce funziona così. E' un suono artisticamente bello? No! Ma bisogna per forza "passare di registro"? No.. se non ti piace puoi cambiare QUALITA'... ci sono certo qualità vocali che suonano "meglio" in alto (ma chi lo stabilisce? In tutti i generi?). In EVT preferiamo insegnare che esistono varie possibilità meccaniche, ognuna delle quali produce determinati output acustici, ha determinati limiti e presenta determinati problemi che hanno anche soluzioni. Insegnamo l'uso della voce, ciò che la voce può fare, non ciò che un pregiudizio stilistico (per quanto diffuso e condiviso da chi parla) impone: non diciamo "a questo punto devi cambiare registro". Diciamo "Se vai avanti con questa qualità succede questo, se usi l'altra qualità hai quest'altro tipo di risultati in queste varie zone dell'estensione.. se vuoi puoi alterare le qualità usando delle permutazioni.. ". Ricordo che il percorso "ufficiale" seminariale EVTS prevede un Livello 1: Le figure obbligatorie; Livello 2: Le qualità vocali (dove si esplora molto approfonditamente ciò che mi chiedi); Livello 3: Permutazioni (corso talvolta chiamato Avanzato..). Jo aveva anche un Livello 4: The natural VS the nurtured scale.
    Spero di averti risposto in maniera abbastanza chiara.. sono argomenti che si dovrebbero affrontare in un seminario Estill (e, permettimi di aggiungere, tenuto da docenti autorizzati :)). Grazie!

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  17. Chiarissimo! :).
    Il modale e il loft vengono raramente, in verità, collegati in modo assoluto a determinati range di frequenza, ma capisco a quali approcci e filosofie faccia riferimento, i quali includono spesso confusione tra risonanze, altri aggiustamenti e meccanismi laringei quali livelli di profondità di vibrazione e via dicendo.
    Certo mai detto quindi che bisogna per forza usare uno stile, tantomeno un registro in un determinato punto. Forse in effetti quando ho fatto riferimento al Fa3, tipico passaggio maschile del canone lirico, posso aver dato questa impressione.
    E' che non solo il Modale e il Leggero hanno grandi estensioni fortemente sovrapponibili, hanno anche grandi dinamiche, a loro volta diverse a seconda dell'altezza. Sembrerebbe che M1 possa anch'esso essere più o meno leggero, come illustra il Neutral di CVT, la mezzavoce, il Sob quando avviene in M1, legati tra le altre cose alla contrazione del cricotiroideo, oppure al livello di compressione dato dal twang o la sua assenza.
    Parlo del Fa3 perchè le dinamiche pesanti di M1 possono iniziare a diventare faticose al di sopra di questa nota, e (ma dipende da molti fattori) già da prima, il Belting aquista un picco di volume, appunto per il discorso che i registri e le qualità vocali non sono uguali in tutta l'estensione. Ovviamente nulla impedisce di portare dinamiche pesanti più su, se non il grande supporto richiesto, possibili perdite di agilità, per il resto sta alla propria espressione.
    Le dinamiche sono un continuum, poi, al punto che è difficile, forse, delimitare in assoluto registri e qualità vocali.
    Ci troviamo tuttavia in punti in cui possiamo, rimanendo in M1 ottenere un volume più basso di quanto potremmo, volendo ottenere in M2 aumentando la compressione, per dire in un Fa#3 o Sol3. Si tratterebbe di qualità diverse, se fatte in registri diversi, nonostante l'intersezione dei livelli possibili di volume e compressione.
    Però le mezzevoci, portate più in alto suonano più simili al beltingo o almeno possono rimanere in continuità. Per questo ho pensato che Jordan operasse delle permutazione e delle dinamiche atte a controllare il tono ed il volume di quello che stava cantando.
    Grazie a te :).

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