dd

martedì 11 aprile 2017

I polipi cordali: cosa sono, come vengono, come si trattano, come si evitano



Le recenti dichiarazioni del nostro Liga nazionale, che ha dovuto interrompere la tournée a causa di una lesione cordale (un "polipo"), hanno scatenato una serie alquanto eterogenea di reazioni online. I fan, abbattuti, si chiedono quando potranno finalmente fruire di nuovo della voce del loro beniamino; alcuni giornalisti e blogger "sensazionalisti" hanno descritto lo stato di salute del noto cantautore come se si trattasse di una grave patologia incurabile; alcuni "addetti ai lavori" hanno correlato la comparsa del polipo intracordale ad una mancanza di tecnica vocale adeguata, approfittando forse della spiacevole "patologia professionale" di un noto personaggio dello show business per racimolare consensi, sentirsi un po' superiori rispetto agli altri "coach" e, magari, accalappiarsi qualche cliente in più che voglia acquisire la "loro" tecnica che - straordinariamente - eviterà la comparsa di qualsiasi tipo di lesione all'interno delle loro preziose laringi. Peccato che alcune conoscenze basilari di fisiopatologia del "sistema vocale" basterebbero per mettere a tacere tutti coloro che hanno parlato o agito così a sproposito dopo l'annuncio del cantante.

Dynamicalvoice non è una clinica otorinolaringioatrica, né uno studio foniatrico. Riteniamo tuttavia che fare informazione sia un diritto e un dovere, e che chiarire in termini non troppo complessi la natura di tale patologia laringea possa essere d'aiuto a molti che usano la voce in maniera professionale. Ciò detto, ribadiamo che la diagnosi, il trattamento e la riabilitazione/rieducazione dei pazienti che soffrono o hanno sofferto di lesioni cordali spetta - per legge - all'ORL, al foniatra (che possono certamente richiedere consulti a colleghi medici e chirurghi di altre specialità) e al logopedista. Se avete dei dubbi circa il vostro stato di salute vocale (o dei vostri allievi e clienti) rivolgetevi a tali figure professionali.

I polipi cordali

Che cosa sono?

Un polipo cordale è una tumefazione (formazione neoplastica benigna) che si riscontra sull'epitelio delle pliche vocali, lungo il bordo vibrante delle stesse. Tale escrescenza può contenere:

- sangue: parliamo in questo caso di "polipo ematico o emorragico";

- materiale gelatinoso chiaro: parliamo in questo caso di "polipo ialino o gelatinoso";

-vasi sanguigni visibili: parliamo di "polipo angiomatoso o teleangectasico";

- tessuto cicatriziale: parliamo allora di "polipo fibroso".

Generalmente il polipo compare solo su una delle due pliche vocali (parliamo infatti di "polipo unilaterale"), ma potrebbe presentarsi anche su entrambe ("polipi bilaterali"). E' importante, dunque, distinguere bene - in fase diagnostica - i "polipi" dai "noduli" (sempre bilaterali). Per maggiori informazioni sui noduli, ivi incluse le differenze rispetto ad altre lesioni, leggi qui: NODULI CORDALI.

Possiamo distinguere due ulteriori categorie di polipi cordali:

- "Polipi sessili": hanno una base ampia e appaiono, in termini semplici, come una sorta di "punta", un "rialzo" sulla superficie cordale;


- "Polipi peduncolati": come suggerisce il nome, questi sembrano "fuoriuscire" dalla corda vocale come un "piede" o una sorta di "fungo".


Quali sintomi li accompagnano?

A livello uditivo si osserva raucedine (disfonia) e diplofonia (ovvero "sdoppiamento" percettivo della voce). Un polipo sessile tende generalmente a produrre una diplofonia più costante rispetto a quello peduncolato, il quale, avendo maggiore mobilità, muta spesso posizione durante l'atto fonatorio, dando così adito ad una diplofonia più sporadica.

All'esame endoscopico si riscontra spesso un'escrescenza (il polipo, appunto) che si muove con l'onda mucosa. Un polipo contenente fluido (tessuto ialino o ematico) è "morbido" e, generalmente, non è causa di irritazione alla plica controlaterale. Un polipo "duro", invece, è il risultato del materiale che contiene (sangue coagulato o tessuto fibroso) e, spesso, il punto d'arrivo di un processo di irritazione cronicizzata della lesione cordale.

E' interessante notare come, spesso, chi si vede diagnosticare un polipo cordale riesca a ricordare il momento esatto in cui la lesione si è prodotta. Generalmente i pazienti descrivono una sensazione di "piccolo scoppio" in gola, un "pop", che coincide probabilmente con la formazione dell'alterazione istologica.



Cosa causa i polipi cordali?

Polipi gelatinosi (ialini): spesso compaiono conseguentemente a tosse o ripetuti abusi vocali (come il grido);

Polipi ematici: sono una lesione molto comune nei cantanti e possono avere origine anche da un solo episodio di abuso vocale (ad esempio un forte grido ad elevata intensità), oppure da malmenage/surmenage di breve durata, spesso conseguenti ad alterazioni percettive dovute ad uno strumento vocale non in stato ottimale (basta il semplice raffreddore a compromettere la propriocezione... Ricordiamo che le pliche vocali presentano scarsissimi recettori del dolore, quindi sussiste il rischio di sottoporle ad ulteriore stress quando sono in stato flogistico).



Popolazione a rischio

-Chi fa uso di farmaci che fluidificano il sangue (anticoagulanti, antiaggreganti): l'assunzione di tali sostanze predispone maggiormente all'emorragia e quindi alla formazione di polipi ;

-Chi canta durante la sindrome pre-mestruale e persino durante un comune raffreddore: entrambi gli stati sono spesso accompagnati da dilatazione dei capillari all'interno delle pliche vocali;

-Chi tende a gridare (ad esempio in occasione degli eventi sportivi);

-Chi si trova a dover parlare o cantare con un ritorno acustico poco funzionale o con molto rumore di fondo, che rende arduo il controllo della vocalizzazione e del lavoro fonatorio ottimale;

-Chi fa uso della voce in una condizione sistemica alterata (che può essere conseguente, ad esempio, all'assunzione di alcol o di altre sostanze che tendono a mascherare la percezione vocale).

Terapia

L'ORL tende a raccomandare cicli di logopedia per vedere se la lesione si risolve senza intervento chirurgico. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l'operazione di rimozione risulta necessaria (specie se il polipo in questione è peduncolato). Nel caso dei polipi sessili, invece, si riscontra occasionalmente una progressiva riduzione e riassorbimento in concomitanza a terapia e riabilitazione logopedica.

Nel corso dell'intervento chirurgico, lo strato epiteliale della plica vocale viene "sollevato" ed il polipo viene reciso ed asportato. Il chirurgo è sempre molto attento a non danneggiare (per quanto possibile) il bordo vibrante delle pliche, in modo da garantire il ritorno ad un'ottima dinamica adduttorio-vibratoria dopo la formazione del tessuto cicatriziale. Nel caso di polipi ematici, può rivelarsi necessario il ricorso al laser per cauterizzare i vasi sanguigni ad esso collegati e minimizzare la possibilità di una recidiva. Dopo l'operazione viene generalmente raccomandato il riposo vocale totale (da 3 a 5 giorni) per consentire la guarigione della ferita chirurgica. Di solito si fa seguire all'operazione una riabilitazione vocale logopedica di 4-12 settimane per rieducare il paziente ad un uso più funzionale della voce e prevenire le "ricadute" in comportamenti abusivi a rischio di lesioni.

Per maggiori informazioni sull'igiene vocale, leggi QUI.