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giovedì 19 maggio 2016

L'elefante rosa

La voce delle .....anta: gli effetti della menopausa sulla fonazione e sul canto


Marta entra nel mio studio con aria decisa, indossando una mise che denota professionalità e un certo status sociale. La collana, la borsa, il foulard, gli accessori, le scarpe... tutti i dettagli danno l'idea (o, per dirla con Jung, costruiscono la "maschera") della donna in carriera, sicura di sé, self-made. Con tono di voce grave e un pizzico di autocompiacimento, dichiara di voler lavorare sulla propria voce cantata, non certo per diventare una cantante (un lavoro già ce l'ha), ma per realizzare un sogno che ha sempre avuto sin da bambina. Le chiedo di fare dei semplici vocalizzi, e la sua espressione cambia repentinamente, divenendo cupa e timorosa. La rassicuro dunque, spiegandole che si tratta di un esercizio diagnostico, finalizzato a capire quali schemi motori adotta quando usa la voce e quali caratteristiche abbia la stessa. Marta è abbastanza intonata, ha una  personalità vocale ben precisa e non presenta vizi particolarmente vistosi nella fonazione; tuttavia, quel timbro così caratteristico, quelle peculiarità acustiche nelle frequenze più elevate, quella sonorità nei gravi, la presenza di una piccola ma costante quantità di aria udibile nel suono, portano immediatamente a galla il suo stato bio-fisiologico-ormonale: Marta ha la tipica "voce da menopausa".

Nella società odierna, credo che parlare con una donna che non si conosce (se non si è il suo ginecologo)di stati ormonali, mestruazioni e menopausa, sia ancora tabù (chi scrive è un maschio, non so se tra donne sia più semplice.. o se il problema sia solo mio). Ed è effettivamente difficile tirar fuori l'argomento di punto in bianco quando si lavora con una cliente o una studentessa per la prima volta. E' spesso problematico anche per l'allieva stessa parlare della questione, sia per motivi di censura sociale, sia per riserva personale (sacrosanta). Molto spesso è cosciente della correlazione tra modifiche timbriche vocali e declino della fertilità, sa benissimo di non avere più una voce "da ragazzina", sa forse anche che il coach lo sa, ma non se ne parla. "The elephant in the room", dicono gli anglofoni. In questo caso sarebbe ancor più corretta la variante "The pink elephant in the room".

Alcune donne entrano in perimenopausa già alla fine della terza decade di vita, anche se la maggioranza inizierà ad avvertire sintomi intorno ai cinquant'anni. Dal momento che essa tende ad essere un fenomeno ereditario, è molto probabile che l'età dell'ingresso sia simile a quella della madre. Vampate di calore, palpitazioni, sbalzi di umore repentini, irritabilità e irregolarità nelle mestruazioni sono i segni che possono accompagnare tale periodo di passaggio, dovuti essenzialmente alle fluttuazioni ormonali. Per le cantanti, programmare le performance canore in funzione del calendario mestruale potrebbe risultare estremamente difficile, vista l'irregolarità/imprevedibilità dello stesso.  

Durante la perimenopausa hanno luogo i seguenti cambiamenti istologici e percettivi a livello laringeo:

-L'epitelio cordale inizia ad ispessirsi;

-Il fluido all'interno della lamina propria superficiale si addensa (ciò causa, fra l'altro, la sensazione di "secchezza");

-Tali addensamenti e ispessimenti cambieranno la propriocezione corporea: la voce forse non suonerà ancora diversa acusticamente, ma la sensazione a livello laringeo sarà probabilmente cambiata rispetto al periodo fertile;

-E' probabile che la cantante avverta un minore controllo sulla voce e la necessità di maggiore energia fonatoria (minore efficienza fonatoria nel rapporto tra energia immessa e output sonoro);

-I tessuti delle pliche vocali tendono a perdere elasticità e fibre collagene, ragion per cui l'allungamento risulta più difficoltoso, con conseguente perdita di estensione in acuto;

Quando inizia la vera e propria menopausa, ovvero al cessare definitivo delle mestruazioni:

-I livelli di progesterone scendono a zero, mentre i livelli di androgeni calano del 50% e contemporaneamente decrementano gli estrogeni;

-La temperatura corporea e l'umore ritornano abbastanza stabili;

-La voce è permanentemente più bassa, di solito di 10/15 Hz;

-Il range acuto diminuisce, e tendono a sparire anche gli armonici superiori allo spettro di Fourier;

-La secchezza cordale (ispessimento istologico e del muco) è associata a frequente "raclage";

-Si assiste spesso ad una perdita di flessibilità nonché ad una maggiore difficoltà nel passaggio tra quelli che molti cantanti chiamano "registro di petto" e "registro di testa" (difficoltà ad assottigliare ed allungare la plica vocale per incrementare la frequenza vibratoria).

Tali sintomi e segni si accompagnano poi a quelli legati all'invecchiamento, quali atrofia neuro-muscolare, bowing cordale bilaterale (miastenia laringea), instabilità del segnale vocale etc. che saranno però oggetto di approfondimento in un altro post futuro. 


E' importante ricordare che il cahier de doléances sopra riportato non rappresenta un destino ineluttabile per tutte le donne. La risposta individuale ai cambiamenti ormonali è estremamente variata e variabile, analogamente a quanto accade con l'esperienza mestruale durante il periodo fertile e la presenza/assenza di SPM e SVPM (Sindrome vocale pre-mestruale) ad essa eventualmente associate.

Vediamo ora però cosa si può fare per tentare di evitare o limitare (o, in certi casi, "curare") gli effetti della menopausa sulla vocalità.

-Non fumare. Il fumo tende a inibire la produzione di estrogeni e ciò porta a menopausa anticipata. Ricordo che la riduzione della produzione di estrogeni è associata ad una maggiore recettività  agli androgeni, in conseguenza della quale la mucosa cordale si ispessisce, perde tonicità e agilità, la voce diventa più bassa (più "maschile") e l'epitelio si atrofizza;

-Idratazione: mantenere il corpo (e la laringe) ben idratati, sia sistemicamente (bere acqua) che superficialmente (inalazioni, fazzoletto bagnato sotto le narici, curare il grado di umidità degli ambienti in cui si vive e lavora..). A volte risulta indicato (per le cantanti e solo sotto controllo medico) l'uso di mucolitici, che favoriscono la lubrificazione delle pliche vocali;

-Curare l'igiene dentale e orale (fondamentale per la lubrificazione ottimale laringea);

-Curare l'alimentazione, assumendo eventualmente integratori di vitamine (soprattutto C ed E) e minerali (magnesio..), antiossidanti, etc;

-Trattare appositamente l'eventuale presenza di reflusso gastro-esofageo o laringo-faringeo (sotto controllo medico e dopo accertata diagnosi);

-Mantenere un buon livello di fitness generale: eseguire regolarmente esercizio cardiovascolare e aerobico (nuoto, jogging, camminate, yoga...) aiuta a mantenere una buona postura, un buon livello di energia e stamina nonché una buona funzionalità polmonare;

-Terapia ormonale sostitutiva: sotto stretto controllo di un buon ginecologo, essa può rivelarsi molto utile per ritardare o arginare i sintomi e minimizzare i cambiamenti nella vocalità. E' importante - affinché i risultati siano ottimali - stabilire quale dose di estrogeni sia adatta per ciascun individuo, ragion per cui sarebbe auspicabile far analizzare i picchi ematici di estrogeni e progesterone a metà del ciclo prima dell'esordio della pre-menopausa. L'età ideale per questa misurazione si situa tra la fine della seconda e l'inizio della terza decade di vita;

-Controllare i valori degli ormoni tiroidei e, in caso di anormalità, normalizzarli (sempre sotto la guida di un endocrinologo);

-Alcune cantanti potrebbero beneficiare di trattamenti per l'artrosi (antiinfiammatori o corticosteroidi iniettati nell'articolazione cricoaritenoidea) o dell'inserimento di materiali biocompatibili nelle pliche vocali, se soggette a bowing;

-Un training vocale costante e regolare, sotto la guida di un esperto istruttore o coach, nonché la pratica del canto quotidiana (con buona tecnica) manterranno la voce parlata e cantata più agili e più forti più a lungo. Il riposo vocale prolungato, come in altri casi, è controproducente in quanto porta ad atrofia e rigidità;

Una nota per gli insegnanti: la frustrazione emotiva a cui sono soggette le donne in perimenopausa e in menopausa, specie se vocalist, può essere veramente straordinaria. L'instabilità fisiologica dovuta a condizioni istologiche e muscolari alterate si somma alla crisi psicologica legata al non riconoscere più la propria identità vocale, nonché al non riuscire più a fare ciò che si faceva prima. Queste allieve vanno incoraggiate, sostenute, e va riconosciuto e lodato il loro coraggio e la determinazione che dimostrano nell'intraprendere un percorso di (ri)scoperta del loro strumento che - con appropriati accorgimenti - può rimanere agile ed espressivo a lungo.

Marta (nome ovviamente di fantasia), e come lei molte altre allieve, ha lavorato sull'agilità cordale, sulla mobilità laringea, sullo sviluppo di un'onda mucosa regolare e simmetrica, sulla "pulizia" del suono, sulla tonicità dei muscoli fonatori e articolatori. Ha lavorato sulla voce parlata - prima ancora che sul canto - e ha adottato uno stile di vita e di alimentazione che le ha permesso di acquisire un invidiabile fitness vocale. Non ha certo la voce di una ragazzina, ma ha una vocalità artistica che rende giustizia a ciò che il suo cuore le suggerisce di comunicare attraverso la sua favella. Il suo cuore è in armonia con la sua voce, e questa è forse la cosa più importante.

Per maggiori informazioni sull'igiene vocale visita la mia pagina web cliccando qui.




2 commenti:

  1. Non so, se Lo Forese può cantare sopra il Do4 a più di novant'anni, ci sarà speranza anche per una donna in menopausa ;).

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    1. Certo! Come si dice nell'articolo, non è un destino ineluttabile per tutte ;)

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